
Il 2019 è per l’Associazione Italiana contro la Leucemia un anno da ricordare. Ricorre infatti il 50esimo anniversario dalla fondazione dell’Associazione, che è in prima linea per supportare la ricerca al fine di debellare definitivamente una malattia, la leucemia, che fino a qualche decennio fa non lasciava scampo. “Per noi Polesani – spiega la nota stampa di presentazione dell’evento – è una doppia ricorrenza, infatti sono 30 anni che i coniugi Silvano e Marilena Bellato si sono prodigati affinché l’associazione potesse essere presente anche a Rovigo. Molte sono le attività promosse in questi anni a livello locale: dall’istituzione di borse di studio per medici e paramedici a sovvenzioni di corsi in Italia ed all’estero, dall’aiuto psicologico e logistico a malati e familiari colpiti direttamente o indirettamente da questa malattia all’acquisto di sofisticati apparati tecnologici per diagnosi, studio e cura della malattia stessa”.
Il Centro di riferimento è Padova, ma per agevolare i malati e i familiari della nostra provincia, da 17 anni è attiva, per cure di routine, un’equipe medica anche presso l’ospedale civile di Rovigo.
Quale modo migliore di festeggiare l’evento se non un viaggio a Roma: i soci dell’AIL hanno infatti l’onore di essere ricevuti da sua santità Papa Francesco in sala Nervi il 2 marzo alle 12. Dalla nostra provincia partiranno ben 2 pullman con oltre 100 persone. Una festa da non dimenticare e una grande soddisfazione per i coniugi Bellato, che in questi 30 anni si sono spesi con gratuità e abnegazione per alleviare per quanto possibile il percorso di malati e familiari già duramente colpiti dalla sorte.


Di seguito un resoconto della giornata.
“In occasione dei 50 anni dalla fondazione dell’AIL nazionale e dei 30 dell’AIL Rovigo, venerdì 1° marzo 2019, alle prime luci dell’alba, tutta la grande Famiglia dell’AIL Rovigo si è ritrovata in vari punti del Polesine per partire con due pullman per Roma in udienza dal S. Padre.
Saluti, abbracci e baci come si fa tra vecchi amici nei punti di ritrovo, scambi di informazioni degli ultimi eventi personali e di gruppo e poi …partenza. In pullman emergono via via ricordi dei tempi passati, aneddoti che suscitavano ilarità, gioia e qualche rimpianto ricordando collaboratori che oggi non sono più tra noi. Ciò che più colpisce e che è palpabile tra i soci attivi dell’AIL è la Speranza, quella con la “esse” maiuscola, quella Speranza che fa dire a Marilena: “Quando abbiamo fondato l’associazione la percentuale di guarigione era del 60%, oggi siamo al 90%, ma dobbiamo arrivare al 100% e io e Silvano ci saremo”.
Sono trent’anni che questa coppia instancabile lavora per l’Associazione e lo scopo è questo: garantire a tutti i malati la guarigione dalla leucemia. Sentendola parlare io, semplice compagna di viaggio, capisco che ce la faranno, ne ho la certezza.
Parliamo, parliamo io e Marilena, il viaggio continua. Lei non sa che nel mio cuore racchiudo un segreto, che non posso ancora svelarle, segreto che mi ha confidato Luigi, il giornalista di Adria del quotidiano “La Voce”: il Santo Padre, informato della vicenda dei coniugi Bellato, li citerà durante il discorso di sabato in sala Nervi. Mi chiedo se e come riuscirò a mantenere la parola data a Luigi.
Arrivati a Roma senza intoppi nel primo pomeriggio, abbiamo visitato la città accompagnati da guide esperte che ci aspettavano al Circo Massimo. La città Eterna, sempre meravigliosa nonostante il traffico caotico, ha destato meraviglia e stupore sia in chi l’aveva già vista sia in chi la visitava per la prima volta. Percorso lampo e alle 18.30 eravamo in hotel per l’assegnazione delle stanze e la cena. I più coraggiosi in taxi sono poi usciti per vedere Roma “by night”. Alle 9.30 del mattino seguente, dopo la colazione, un’immensa folla ci attendeva in piazza San Pietro e in particolare all’ingresso della sala Nervi. Marilena e Silvano, salutati numerosi altri Presidenti provinciali e regionali, hanno preso posto in posizione riservata.
Si attendevano circa seimila soci per i cinquant’anni dell’AIL nazionale, ma vista la folla in sala Nervi certamente non dovevamo essere meno di diecimila.
Dopo il racconto di esperienze estremamente toccanti di parenti e di giovani ammalati di leucemia ad opera di una scuola di Brescia, ecco l’ingresso tanto atteso del S. Padre alle ore 12 come da programma. Salutando ed abbracciando come Sua abitudine, Papa Francesco si sistema nel posto a Lui riservato al centro del soppalco della sala e riceve il breve saluto del presidente nazionale dell’AIL, professor Sergio Amadori.
Poi nel silenzio assoluto Papa Francesco inizia a parlare con semplicità, umanità ed empatia come solo le Persone Grandi sanno esprimere. Dopo aver elogiato l’attività dell’AIL per i successi ottenuti in cinquant’anni, risultato di un costante impegno di tutti i soci, cita come esempio un caso: “ Marilena e Silvano Bellato che hanno sofferto una doppia “mazzata” dalla vita con la morte dei loro figli Fabio e Sara. Hanno avuto il coraggio di rimanere in piedi con la loro sofferenza, come Maria ai piedi della Croce. E da quel dolore sono riusciti ad andare avanti pensando alla “risurrezione” di tanti bambini con la fondazione della Sezione Provinciale dell’AIL. Grazie tante a loro e a tante persone come loro. Grazie.” Nella commozione generale, tra lacrime di molti sono scoppiati fragorosi applausi.
In sala avevo seduta vicino Umbertina, sorella di Marilena, che con le lacrime agli occhi mi ha sussurrato: “ Se conosco mia sorella, sono certa che non perderà l’occasione di farsi strada per abbracciare il Papa quando lascerà la sala”. E dopo pochi minuti, finito l’intervento, sul megaschermo ecco comparire Papa Francesco che intrattiene, tenendoli per mano, il nostro Presidente provinciale Silvano e Marilena. Nessuno di noi è riuscito a gridare, come altre sezione avevano fatto in precedenza, “VIVA AIL ROVIGO”, troppa commozione, troppi occhi umidi. Dopo poco in piazza S. Pietro, Marilena e Silvano ancora increduli per l’accaduto, ci hanno mostrato con immensa gioia le coroncine del rosario omaggio del Santo Padre, bianca per lei e nera per lui.
Il tempo del pranzo e del ritorno a casa è poi volato con il racconto ripetuto più volte da parte di Marilena e Silvano ai vari soci dell’esperienza vissuta, ma soprattutto dei sentimenti provati e della carica emotiva che l’incontro con il Papa aveva loro suscitato.
Un ringraziamento particolare per Luigi Ingegneri, corrispondente de “ La Voce di Rovigo”, per l’impegno organizzativo dell’incontro del nostro Presidente e signora con S.S. il Santo Padre e per la sensibilità con cui ha dato risalto alla notizia sull’informazione locale.
Anche noi, soci dell’AIL Rovigo, vogliamo ringraziare i coniugi Bellato per averci offerto l’occasione di vivere questa esperienza indimenticabile, per l’impeccabile organizzazione del viaggio, per l’impegno in questi trent’anni di attività, ma soprattutto per averci insegnato come la vera fede può dare senso alla vita se vissuta come dono gratuito a chi è nel dolore, vita che diventa segno tangibile e testimonianza spirituale e fraterna che consola e risana corpo e spirito.”